2010 – la prima edizione

Nasce un nuovo
Carnevale
sancascianese

Il “Carnevale Medievale Sancascianese” debutta nel febbraio del 2010 ed è accolto fin da subito con successo, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione, con oltre 200 figuranti per contrada.

San Casciano fin dagli anni ‘50 si era distinta per importanti manifestazioni come la Festa della Vendemmia, con la prima vera e propria costituzione delle quattro contrade (Cavallo, Gallo, Giglio e Torre) e, dagli anni ’70 con il classico Carnevale e la sfilata dei carri allegorici che, oltretutto, ha visto formarsi anche la quinta contrada: il Leone. Il lavoro e la maestria dei tanti compaesani volontari, ma soprattutto la passione, hanno indubbiamente regalato notorietà al nostro territorio attirando negli anni numerosi visitatori.


Dalla metà degli anni ’90 fino a tutto il primo decennio del 2000, purtroppo, dopo varie vicissitudini e difficoltà oggettive, soprattutto per quanto riguarda la manodopera, San Casciano ha visto concludersi il Carnevale rimanendo orfana di un evento importante e riconosciuto. Grazie alla volontà e all’impegno dell’Amministrazione comunale – che ha visto nell’ Assessore  Roberto Ciappi (in carica dal 2009 al 2019 e dal 2019 Sindaco) e nel Sindaco Massimiliano Pescini  (in carica dal 2009 al 2019) i maggiori promotori – oltre che l’impegno della Proloco, delle Associazioni del territorio (Compagnia la Barraca / Arca Azzurra) e del prezioso contributo di Chianti Banca, finalmente,  nel 2010, vede la luce il “Carnevale Medievale Sancascianese”, una manifestazione che nasce dalla “macerie” delle feste passate e che si rinnova con una tematica “medievale”. Una visione lungimirante da parte degli amministratori che ha dato nuova vita a un evento che sta riportando al centro dell’attenzione l’importanza storica, culturale e sociale del nostro territorio. Il nuovo Carnevale ha così trovato il suo consolidamento riscuotendo successo sia da parte dei cittadini, sia da parte di un pubblico esterno. Ma l’aspetto più straordinario di questo progetto è stata la capacità degli organizzatori di ricreare e rianimare le contrade, un elemento fondamentale per il successo dell’evento. Molti anni fa, queste contrade rappresentavano il cuore pulsante del Carnevale, ma con il passare del tempo e la conclusione dell’evento, erano scomparse, lasciando un vuoto nella comunità. Ricostituirle non è stato solo un atto organizzativo, ma una vera e propria sfida sociale e culturale che, superando gli scetticismi, ha visto i cittadini rispondere con entusiasmo e questo coinvolgimento ha sorprendentemente riacceso lo spirito di appartenenza e sana competizione tra contrade, portando nuove energie, oltre a un senso di comunità che si era perduto, nuove connessioni fra le persone e facendo sentire ogni cittadino parte integrante di una grande impresa collettiva. Fin dalla prima edizione l’amministrazione comunale ha saputo coordinare in modo impeccabile le risorse disponibili, appoggiandosi alle associazioni locali che – nelle figure di Samuel Osman e Matteo Spagni  – hanno contribuito con passione e dedizione a ogni dettaglio, dall’organizzazione generale, al coordinamento del corteo e degli spettacoli, dalle rievocazioni storiche agli addobbi e alle cerimonie.

L’evento è entrato subito nel cuore dei sancascianesi e ridato lustro alle contrade divenendo punto di riferimento in Toscana per chi ama la storia del medioevo e le tradizioni popolari. Un’occasione per la comunità di San Casciano e una spinta per il tessuto sociale, artistico ed economico del paese. Grazie alla volontà, alla passione e alla creatività dei tanti contradaioli, l’evento cresce di anno in anno regalandoci una rievocazione sempre più accurata e sempre più seguita.

A.D. 1326 – L’assedio di Castruccio

2010-2018
L’Assedio di Castruccio

La prima edizione vide le cinque contrade (Cavallo Gallo, Giglio, Leone e  Torre) scontrarsi con i “Giochi”  (corsa della sposa, tiro alla fune, lancio del cerchio, ponte del diavolo) e una “Caccia al tesoro” sotto gli occhi del famigerato condottiero “ Castruccio Castracani”, che nel 1326 assediò San Cassiano a Decimo. “L’assedio di Castruccio ” è il titolo che per nove edizioni ha caratterizzato il “Palio” sancascianese, le contrade si sfidavano per conquistare “La Chiave ” (una riproduzione fedele – anche se ingrandita – dell’originale chiave di Porta Fiorentina) e riconquistare il paese nelle mani del famigerato condottiero, sia con i Giochi, sia con sfilate e rappresentazioni a tema, con carri, scene e tantissimi figuranti. 

A.D. 1357 – Il Castrum de Sancti Cassiani a Decimum

2019 – il decennale
Ad novam vitam!

Il decennale segna un cambiamento significativo, ovvero la celebrazione di un fatto storico molto importante per San Casciano: la costruzione delle mura cittadine …  Era esattamente il 1357 quando San Casciano rinasceva “comunità” dopo un susseguirsi di assedi e di distruzioni, tra le quali, memorabili, quelle di Arrigo VII (1312), Castruccio Castracani (1326) e di Fra’ Moriale (1354) . Conclusa la costruzione delle mura nel 1356, a carico della Repubblica Fiorentina che spese oltre 35.000 fiorini per la sua realizzazione, si definiscono diritti e doveri degli abitanti del castello attraverso un complesso di leggi codificate nello Statuto cittadino approvato il 20 marzo 1357  da “uomini veri guelfi”, iniziando così un percorso di convivenza civile. Leggi semplici ma severe, che danno la misura della vita collettiva in un castello del tardo medioevo ancora poco abitato ma destinato a crescere grazie alla sua dominante posizione geografica per il controllo del viario del territorio fra Firenze e Siena”.

Negli anni il “Carnevale” si è pian piano evoluto, sia dal punto di vista spaziale – il “campo di battaglia” da Piazza O. Pierozzi si è spostato in Piazza della Repubblica, sotto le antiche mura, una piazza che oltre che essere l’antica “Piazza dei Giochi” riesce ad accogliere un numero di visitatori molto maggiore – sia dal punto di vista delle rappresentazioni: i “Giochi” hanno lasciato il posto a “Sfilate e rappresentazioni” sempre più belle e curate, giudicate ogni volta da una giuria che ogni anno ha vantato nomi importanti, sia dal punto di vista storico sia da quello artistico.

L’evento dunque assume definitivamente i connotati della “Rievocazione”, visto che la cerimonia d’apertura prende spunto proprio da questo importante fatto storico, ovvero
la
fortificazione delle mura del Castrum ad opera della Repubblica di Firenze e della conseguente lettura dello Statuto da parte del notaio, inviato da Firenze, Francesco Davanzati, avvenuta il giorno 20 marzo 1357.

È questo che accende il “Carnevale Medievale Sancascianese” e la contesa della Chiave del Castrum da parte delle Contrade Cavallo, Gallo, Giglio, Leone e Torre

Associazione delle Contrade

Nasce l’Associazione delle Contrade

Nel 2016 prende finalmente forma una nuova associazione: un patto per tenere alta la vitalità culturale e sociale dell’evento, difatti le cinque nuove realtà danno vita all’ Associazione delle Contrade che, oltre che prendere il testimone e dunque organizzare in gran parte l’evento, promuove obiettivi e iniziative destinate al coinvolgimento della comunità e legate alla vita che si respira nelle contrade tutto l’anno e non solo nell’exploit della scenografica parata carnascialesca.

Con la nascita dell’Associazione delle Contrade trova la sua definizione anche l’assetto organizzativo: l’associazione prende in mano l’organizzazione generale avvalendosi della collaborazione e affidando la direzione artistica a  Samuel Osman (Compagnia la Barraca / Arca Azzurra) che ne coordina con cura ogni aspetto: dal corteo storico alle cerimonie, dagli spettacoli alle ambientazioni. A completare la cornice dell’evento infatti sono presenti i l mercato medievale, i laboratori didattici, i figuranti in costume d’epoca, gli artisti di strada, i musici, i giullari, i falconieri, gli arcieri e le compagnie d’arme. Ogni elemento è pensato per dare coerenza, valore e significato all’intero racconto, trasformando la manifestazione in un’esperienza unica e immersiva, capace di trasportare il pubblico in un’atmosfera magica e di restituire il fascino di un tempo lontano.

Il Carnevale Medievale, così come lo conosciamo oggi, è il risultato di un lavoro complesso, ma profondamente gratificante, che dimostra come la collaborazione tra amministrazione, associazioni e cittadini possa dare vita a qualcosa di straordinario. La rinascita del Carnevale – oltre che delle stesse contrade – e l’entusiasmo che le circonda rappresentano una vittoria collettiva che merita di essere celebrata e sostenuta. Il Carnevale Medievale non è solo un evento: è una storia di passione, impegno e rinascita, che ci ricorda che il vero cuore di una comunità risiede nella sua capacità di unirsi e guardare insieme verso un futuro ricco di tradizione e partecipazione.